Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, ha recentemente annunciato le sue dimissioni dal consiglio di amministrazione di Bluesky, startup di social media da lui stesso lanciata nel 2019 come progetto interno a Twitter, con l'obiettivo di sviluppare un protocollo decentralizzato per le reti sociali. La notizia arriva in un momento di grande fermento nel panorama dei social network, con il passaggio di proprietà di Twitter a Elon Musk e il lancio imminente di nuove piattaforme come Threads.
Le dimissioni di Dorsey da Bluesky segnano una svolta significativa nelle sue convinzioni sul futuro della libertà di espressione sul web. Dopo aver inizialmente criticato l'acquisto di Twitter da parte di Musk, ora Dorsey sembra appoggiare la visione del nuovo proprietario, soprattutto dopo il lancio della piattaforma X, che Dorsey ha definito "tecnologia di libertà".
Musk ha accolto con favore il supporto di Dorsey, segno di una riconciliazione tra i due imprenditori. L'endorsement per X è indicativo della comunanza di vedute tra Musk e Dorsey sull'importanza di protocolli open source, trasparenza e controllo decentralizzato come elementi chiave per garantire la libertà di parola online.
Nel frattempo Bluesky si trova ad affrontare una concorrenza agguerrita in un panorama di microblogging sempre più affollato. Oltre a Twitter e al lancio imminente di Threads, Bluesky deve vedersela con Mastodon, piattaforma open source in rapida crescita. Il decentramento sembra essere la chiave per il successo di queste nuove realtà.
La mossa di Dorsey può essere letta come un endorsement implicito al percorso intrapreso da Musk con X, ritenuta più adatta a realizzare gli ideali di libertà e indipendenza dalle grandi aziende che Dorsey auspicava con Bluesky. Il futuro della libertà di espressione online sembra passare da protocolli aperti, trasparenza e controllo dal basso. Dorsey e Musk condividono questa visione e le loro strade tornano ad incrociarsi.